Gli atleti hanno bisogno di migliori competenze di alimentazione e sport
Una delle storie più curiose che abbia mai letto a proposito di alimentazione e sport è probabilmente quella di Ryan Lochte, il nuotatore americano che, nel 2008, è riuscito a vincere quattro medaglie (compreso un oro) alle Olimpiadi pur avendo mangiato solo cibo di McDonald ogni giorno dalla mattina alla sera. Abbastanza impressionante direi!
Tuttavia, sia che tu sia un atleta, un allenatore o un nutrizionista sportivo, il tema degli atleti e della nutrizione ti interessa senz’altro. Ecco perché ti consiglio di leggere attentamente questo post (e quelli che seguiranno!). Vedrai che non te ne pentirai.
Sebbene gli atleti professionisti tendano ad essere più istruiti sul tema dell’alimentazione sportiva rispetto ad altre persone che praticano sport regolarmente 1, la realtà è che la maggior parte degli atleti non è particolarmente istruita in questo campo. Alcuni di loro sanno cos’è una dieta sana, ma la loro competenza nell’ambito della nutrizione sportiva è in genere piuttosto limitata.
Inoltre, molte persone che praticano regolarmente uno o più sport talvolta non hanno grandi abilità culinarie o hanno una scarsa motivazione a cucinare i propri pasti frequentemente, finendo così per mangiare spesso cibi malsani e precotti. Alcuni sondaggi tra gli atleti hanno mostrato che molti di loro non sono in grado di identificare l’importanza dei nutrienti nello sport (ad esempio carboidrati o proteine) e il loro ruolo in relazione all’esercizio 2.
Un malinteso comune è che le proteine rappresentino la principale fonte di energia durante l’esercizio 3,4, un fatto che spiega perché così tanti atleti (professionisti e dilettanti) assumono integratori che non sono sempre necessari 5. Sorprendentemente invece, diete “ad alto carico di grassi” sono state applicate dagli atleti di resistenza per risparmiare i carboidrati durante l’esercizio e migliorare l’ossidazione dei grassi 6.
Un altro problema si verifica quando il gareggiare nel proprio sport implica automaticamente il dover viaggiare di frequente 7. Ciò può diventare una fonte di stress e di comportamenti dietetici non salutari, soprattutto all’estero, dove potrebbero non essere disponibili i cibi a cui lo sportivo è abituato. Sebbene gli atleti professionisti (di élite) di solito viaggiano con il loro team che si prende cura di tutti questi problemi, coloro che non possono permettersi questo lusso dovrebbero familiarizzare in anticipo con il paese di destinazione e mettere del cibo nel bagaglio.
Alimentazione e sport: cosa dobbiamo sapere?
Gli atleti devono essere particolarmente istruiti sull’importanza del bilancio energetico, dei nutrienti e dei liquidi. Questi ultimi sono influenzati da tre fattori principali:
– La composizione corporea dell’atleta;
– Il tipo di sport praticato;
– L’ambiente in cui viene praticato lo sport (questo è particolarmente importante in relazione al bilancio dei liquidi).
È fondamentale che gli atleti fissino degli obiettivi individuali in termini di una dieta più appropriata e che identifichino le barriere che potrebbero impedire il raggiungimento di questi obiettivi. Le barriere più comuni, a proposito di alimentazione e sport, sono in genere rappresentate da:
– Idee sbagliate su cosa sia una dieta sana;
– Scarsa conoscenza nutrizionale;
– Estremismi alimentari;
– Scarse abilità culinarie;
– Viaggi frequenti.
Tutti gli atleti hanno bisogno di sapere come possono consumare una dieta ricca di energia e di nutrienti che supporti le esigenze fisiche richieste dallo sport che praticano e che possa garantire prestazioni ottimali
Alimentazione e sport: i concetti principali
– Non tutti gli atleti hanno competenze adeguate nell’ambito della nutrizione sportiva;
– Le barriere ad una dieta sana per lo sport includono viaggi frequenti, cattive abilità culinarie, idee sbagliate ed estremismi dietetici;
– Una dieta sana deve fornire energia, sostanze nutritive e liquidi sufficienti all’organismo dell’atleta e supportare la sua prestazione.
Lo sapevi che?
Gli atleti addestrati si adattano allo stress ossidativo più elevato producendo più antiossidanti. Infatti, gli atleti allenati in resistenza hanno un sistema di difesa antiossidante endogeno più potente 8.
Riferimenti bibliografici
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- Dunn, D., Turner, L. & Denny, G. Nutrition knowledge and attitudes of college athletes. Sport J. 10, 45 (2007).
- Zawila, L. G., Steib, C.-S. M. & Hoogenboom, B. The Female Collegiate Cross-Country Runner: Nutritional Knowledge and Attitudes. J. Athl. Train. 38, 67–74 (2003).
- M. Condon, E., A. Dube, K. & H. Herbold, N. The Influence of the Low-Carbohydrate Trend on Collegiate Athletes’ Knowledge, Attitudes, and Dietary Intake of Carbohydrates. Top. Clin. Nutr. 22, 175–184 (2007).
- Rosenbloom, C. A., Jonnalagadda, S. S. & Skinner, R. Nutrition knowledge of collegiate athletes in a Division I National Collegiate Athletic Association institution. J. Am. Diet. Assoc. 102, 418–20 (2002).
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- Kanter, M. Nutritional antioxidants and physical activity. in Nutrition in Exercise and Sport 245–255 (CRC Press, Daries, Hayley., 1998).