Stress e zucchero: le relazioni pericolose

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Stai curando lo stress con i dolci?

Prima o poi capita a tutti: lo stress ci fa mangiare un sacco di pericoloso zucchero e cibi ad elevato contenuto calorico, anziché prodotti sani. Questo accade a causa del buon sapore che questi cibi hanno, oltre che per il modo in cui ci fanno sentire quando vengono metabolizzati. Ecco perché ci viene da usare lo zucchero come una forma di automedicazione.

Una vasta gamma di fattori può causare due tipi di stress: quello psicologico, come quando si è preoccupati per il futuro o per la propria famiglia, e quello fisico, che accade quando ad esempio ci si rompe un braccio o ci si ammala. Entrambi i tipi causano la stessa reazione biologica, la quale inizia nell’ipotalamo, la parte del cervello che è responsabile del mantenimento dell’omeostasi dell’organismo. L’ipotalamo invia un segnale costituito dall’ormone di rilascio della corticotropina (CRH) alla ghiandola pituitaria situata alla base dell’ipotalamo. Il CRH dice alla ghiandola pituitaria di rilasciare l’ormone adrenocorticotropo (ACTH). Una volta che l’ACTH raggiunge le ghiandole surrenali, queste rilasciano cortisolo. Quest’ultimo è un ormone che fa parte di una catena di reazioni fisiologiche che sono parte della risposta fisiologica allo stress.

Molti definiscono a questa reazione come “fight or flight” (“lotta o fuggi”), la quale rappresenta un vantaggio evolutivo presente nell’uomo e in molti altri animali. Questa reazione ci prepara a scappare o affrontare un pericolo. Questo meccanismo può però non funzionare bene e diventare dannoso per la salute nelle persone colpite da fattori di stress moderno, come problemi finanziari o sociali. Questi tendono ad essere problemi per cui ci preoccupiamo per lunghi periodi di tempo, ma che non possiamo combattere e dai quali non possiamo scappare fisicamente. Una prolungata risposta allo stress può avere effetti negativi sulla densità ossea, sulla funzionalità cerebrale e altro.

Lo stress prolungato può aumentare o diminuire la quantità di cibo che mangiamo. Una minaccia imminente o fisica può determinare un calo dell’appetito, mentre lo stress cronico e quotidiano tende ad aumentare il numero di calorie che consumiamo. Le persone stressate hanno maggiori probabilità di mangiare zuccheri e cibi densamente calorici.

Esistono studi che suggeriscono che consumare più zucchero può attenuare gli effetti dello stress che ho descritto sopra. Il consumo di prodotti dolcificati artificialmente, non comporta gli stessi effetti sulla riduzione dello stress che si notano quando si consumano cibi contenenti zucchero. Questo dimostra che è lo zucchero, e non solo il sapore dolce, che aiuta a calmare chi lo consuma.

Anche se i cibi non salutari ci fanno sentire effettivamente meglio, utilizzare questi alimenti come medicina per lo stress non è salutare. Il consumo di zucchero infatti, contribuisce all’obesità, alla cattiva digestione e ad altri problemi dietetici. E, ovviamente, consumare alimenti non salutari non aiuta a rimuovere i fattori che hanno causato lo stress.

Ridurre lo stress porta dunque ad un miglioramento del peso e ad una migliore salute in generale.

 

Per chi vuole saperne di più: cos’è lo stress?

Lo stress può essere visto come un fattore importante per il mantenimento dell’omeostasi dell’organismo e dello stile di vita generale di un individuo. Può manifestarsi come un fenomeno fisico o psicologico. La sua presenza si può notare osservandone gli effetti sull’umore.

Come si verifica esattamente?

Una volta che si innesca uno stimolo per lo stress, questo attiva determinati circuiti di regolazione nel cervello. Questi circuiti assicurano che l’omeostasi dell’organismo sia mantenuta, che vi siano disfunzioni minime e che la sopravvivenza dell’individuo sia mantenuta. Il nostro corpo ottiene tutto ciò attivando il sistema nervoso simpatico (SNS) o il sistema di risposta “fight or flight” (vedi sopra) al fine di ridistribuire l’energia immagazzinata in punti specifici del corpo. Altri neuroni, localizzati specificamente nell’asse ipotalamo-pituitario-adrenocorticale (HPA), vengono attivati e stimolati per assicurare la secrezione e la distribuzione degli ormoni che regolano e distribuiscono l’energia immagazzinata nel corpo.

 

Fonte: Self-medication with fructose by Yvonne M. Ulrich-Lai PhD, University of Cincinnati. Curr. Opin. Behav. Sci. 2016; 9: 78-83.

Gianluca Tognon

Gianluca Tognon

Gianluca Tognon è un biologo specializzato in scienza dell’alimentazione. Ha lavorato per diversi anni come ricercatore presso l’Università di Göteborg in Svezia ed è docente presso l'università di Skövde in Svezia. In Italia ha pubblicato cinque libri su diversi temi legati all’alimentazione e alla nutrizione ed è co-autore di numerose pubblicazioni scientifiche su riviste internazionali.

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About Me

I’m an Italian nutrition coach, speaker, entrepreneur and associate professor at the University of Gothenburg. I started MY career as a biologist and spent 15 years working both in Italy and then in Sweden.

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